lunedì 30 giugno 2014

La storia del Piviere

Continuando la serie di post dedicati a quelle barche (che spesso non sono una novità) che si  sono rivelate valide nel contesto di Marina di Montalto,  oggi pubblichiamo un vecchio articolo che parla della storia del Piviere e che forse può interessare ancora qualcuno.

FENOMENO PIVIERE - Articolo pubblicato nel  n°3 di giugno 1985 di Bolina 
Il Piviere è nato da una "battaglia" sostenuta da un giornalista, appassionato di nautica Mauro Mancini, contro i costruttori di barche di circa 20 anni fa. Mancini (scomparso nel 1978 mentre tentava con Ambrogio Fogar la circumnavigazione dell'Antartide), sosteneva che le barche piccole non dovevano avere la cabina ad altezza d'uomo. La "colpa" dei cantieri era di non imporsi al cliente che, anche in piccoli natanti pretendevano delle ridicole e "antimarine" tughe.

Immagine tratta dall'articolo di Bolina

«Vuoi il tugone? - diceva Mancini denigrando questi cantieri - Ed eccoti il tugone! Vuoi il gabinetto separato in uno spazio che poi non ti potrà contenere? Eccoti il gabinetto separato! I cantieri italiani - continuava Mancini - hanno fatto a gara ad offrire scafi sempre più "economici" con caratteristiche di falsa ricchezza».

Allora, l'italiano (e purtroppo anche oggi), pensando al mare aveva in testa la casa, credendo che le comodità trasferite in mare fossero ancora comodità. Non considerando quindi che una barca sbandata non è comoda neppure con la migliore delle poltrone Frau. Ed ecco che Mancini andando contro la moda "studia" la sua barca: economica, con grande pozzetto (adatta al nostro Mar Mediterraneo), senza motore entrobordo e con la deriva mobile che gli consenta di arrivare fino alla spiaggia.

«Non giochiamo a fare i padroni di yachts, - diceva Mancini - cerchiamo di essere seri e reali: se molti di noi non hanno palanche per un grosso yacht e dobbiamo per forza navigare in legni minimi, allora facciamo in modo che questi piccoli legni abbiano il massimo delle comodità ed efficienza. Ma non comodità domestiche. Rovesciamo la frittata: dovranno essere comodità marine, nautiche. Quali? Vivere bene all'aria aperta, manovrare senza difficoltà le vele, ospitare molta gente in uno spazio apparentemente piccolo, rendere la barca molto ma molto più sicura. In cambio cosa cediamo? Cediamo l'illusione di stare in piedi in cabina. Noi ci accontentiamo di stare seduti senza battere la testa nei bagli e quando dobbiamo infilarci i pantaloni veniamo fuori con la testa dal boccaporto poiché con le soluzioni tradizionali la testa schiacciata contro il "soffitto" la devi sempre tenere. Dunque, nel Piviere - continua Mancini - quel poco di spazio sfruttabile l'ho tirato fuori dalla cabina che è diventata un luogo dove si va dormire, la notte, o dove qualcuno che non sopporta il sole e il vento, può stendersi. Del resto, in barche di sei o sette metri, anche quando c'è una tuga in piena regola non si può andare dabbasso se non a sdraiarsi per qualche motivo d'emergenza. Allora, che differenza fa? Per andare in cuccetta con un po' di mare a magari con la barca sbandata e pretendere di dormire o di fare la doccia, bisogna avere scafi dai nove metri in su!»


Mauro Mancini vicino al suo Piviere Immagine tratta dal libro "Giornate Nere" Nistri Lischi editore

Aveva ragione Mancini: e nacque il Piviere, una delle prime barche, di quelle dimensioni, a coperta piatta. Il primo esemplare lo volle un amico del giornalista, Mario Stancapiano di Palermo. Lo costruì un maestro d'ascia di Viareggio, Gustavo Cecchi (i figli sono quelli del Cantiere S. Lorenzo). E così il primo Piviere, in cinque giorni, fece Viareggio Palermo. Tutto bene, tranne che nel golfo di Follonica si spezzò la deriva in compensato marino, e per poco non scuffiò.

Il Piviere numero due fu costruito per Mancini e fu un prototipo tutto particolare. Originale l'albero abbattibile con un congegno che il giornalista aveva "copiato" da un battello visto sfilare sotto i ponti della Senna; ben studiata la deriva mobile, estraibile, che gli consentiva di infilarsi in acque interne, nei canali. Così, anche con 20 centimetri (!) di pescaggio il Piviere non avrebbe mai sofferto della crisi dei porticcioli.

«Ci sarà sempre - soleva dire Mancini - un angolo schifato da tutti perché non ha più di trenta centimetri d'acqua: ecco, è lì che col vecchio Piviere io potevo dondolare». In questo modo il giornalista aveva praticamente "battuto" tutte le coste italiane, descrivendo minuziosamente i porticcioli e inventando i famosi "Navigare lungo costa" che ancora oggi, molti navigatori amanti del costa-costa, tengono in barca.

Era, il Piviere, la barca "giusta" per l'italiano medio. E, diciamo noi, lo sarebbe anche oggi! Sappiamo che molti storceranno il naso. Il Piviere è considerato un brutto anatroccolo. Quella prua dritta! Di bolina non va neppure con Pellaschier al timone! Balle. Con un buon vento i Piviere vanno bene. Certo, non sono dei fulmini. Ma l'italiano, colui che ha scoperto il mare solo negli ultimi dieci anni, non bada alla velocità. Bada piuttosto alla sicurezza.

«Dietro un ridosso che viene investito dalla risacca perché gira il vento - diceva Mancini - o perché sta accadendo qualche fenomeno, un Piviere potrà sempre trovare riparo. In caso estremo, su costa di sabbia, potrà sperare di arrivare fino in secca senza farsi rovesciare per lo strofinamento del bulbo. Infine, una barca di questo tipo poteva essere alata, anche su una spiaggia libera. E proprio in previsione di questa occorrenza, la carena del Piviere aveva un piano di appoggio notevole con due "vasolini" che correvano parelleli alla trave di chiglia. Mancini aveva vissuto da ragazzo a Monterosso al Mare, in Liguria, quando la gente viveva dei pescato, anche d'inverno.

E a Monterosso non c'era porto. Ma le barche uscivano lo stesso, e poi rientravano alate rapidamente sulla spiaggia, con molte braccia e senza danni. Da queste "osservazioni" il giornalista, aveva carpito l'idea della barca a vela da alare: aveva applicato per questo, due punti di forza in acciaio sui masconi della barca. Da lì partiva una "briglia" per il rimorchio o l'alaggio. Chi possedeva un Piviere non doveva essere "portodipendente".



Immagine tratta dall'articolo di Bolina


«Il mio Piviere -diceva Mancini - non aveva il gabinetto separato, proprio perché quando uno dei due (io o mia moglie) doveva adoperarlo pregava gentilmente l'altro di uscire. In sei metri di barca, credete a me, questo è l'unico provvedimento possibile per acquistare un minimo dì privacy. Era con due cuccette. Perché l'avevo pensato per me e mia moglie. Aveva un armadio capace, e l'anta dell'armadio, abbattendosi, forniva un ottimo tavolo da carteggio (una carta nautica normale piegata in due) con già tutto l'occorrente infisso sopra»

Si è detto che il pozzetto del Piviere, così adatto a radunare amici (sino a sei persone senza che una sfiori l'altra, anche in navigazione) era una delle caratteristiche salienti del progetto. Ma Mancini l'aveva valorizzato ancora di più trasformando in tavolino la "cuffia" del pagliolo che chiudeva una specie di boccaporto all'altezza dei piedi. Sì sollevava questo coperchio e per forza di gravità uscivano tre "gambe" che andavano a incastrarsi in altrettanti punti di forza delle strutture. Intorno a questo tavolo, solidissimo, ci si poteva sedere in quattro. Finito di mangiare o di scrivere bastava sollevare ancora il piano, le tre gambe rientravano negli alloggiamenti e il tavolino tornava a essere la copertura di un "boccaporto". Il tutto molto leggero, solido, ben studiato.



Immagine tratta dall'articolo di Bolina


Questo era il Piviere di Mancini. La barca di un grande appassionato che ha vissuto una vita per il mare. Ma come fu che il Piviere invase tutta l'Italia? la barca tutta personale del giornalista era stata progettata da Aldo Renai, grande amico sia di Mancini che di Renato Bulleri, (quello della CBS di Fiumicino). Tutti e tre toscani con l'acqua salata nel sangue, si intesero ben presto e dall'esemplare in legno ne progettarono uno in vetroresina.

E fu successo. Anche grazie agli articoli ed i libri del giornalista, questa barca così adatta e così sicura si diffuse tanto da essere definita dalle riviste specializzate dell'epoca, un "fenomeno". Perfino lo stesso Mancini che tanto aveva denigrato i WC separati, dopo dieci anni dalla nascita del numero "uno", si ricredette al punto tale da acquistarne uno, prodotto dalla CBS.

Parlando di questa nuova barca in "plastica", Mancini diceva: «Com'è questo Piviere? Non è più a deriva ma ha il bulbo e questo basta da solo a radiarlo dalla categoria delle barche e a farlo migrare verso gli yachts. Nel mio, di "antico" sono riuscito a conservare due cose: una sospendita centrale per sollevare la barca senza imbragarla e le manovre portate nel pozzetto con la civetteria di quattro winches e un rullo. Il rullo è collocato in maniera da sembrare una parte del boccaporto di prua ma in realtà permette di serrare un fiocco mentre si tira su l'altro. E tutto dal pozzetto. Questo Piviere ha doppio strallo di prua. Devo dire che il rendimento a vela è lievemente superiore all'esemplare a deriva che possedevo io, anche se i termini di sicurezza assoluta non sono aumentati in proporzioni elevatissime. Mi spiego: il Piviere a deriva è capace di raddrizzarsi, da solo, anche quando tocca la superficie dell'acqua con la punta dell'albero. Circa a cento gradi

Quello a bulbo si rialza da una "abbattuta" di 120 gradi. Come si vede siamo entro limiti di larga garanzia perché per far coricare in tal modo la barca bisognerebbe essere sorpresi con tutte le vele intavolate al centro da un vento al traverso quasi da uragano. Con in più un equipaggio a bordo del tutto inefficiente. E' una situazione che mi sembra improbabile.

«Ma non è finita. L'umiliazione più grossa, mi viene dal fatto che la nuova barca ha, ahinoi!, il gabinetto separato! Tutto ciò che ho odiato nella mia vita nautica me lo ritrovo addosso, oggi... E' uno stambugio scomodo che per essere usato con un minimo di rispetto per tutti, devi pregare chi è con te di andarsi a sdraiare nel pozzetto.

Come era sempre avvenuto anche senza stanza separata ... ».

Del Piviere 6,14 ne furono costruiti 350 esemplari! Pensiamo che sia ancora oggi un record nazionale ben difficilmente eguagliabile. Dei "pivieristi" venne creata una associazione di proprietari che si radunarono ogni anno all'Isola d'Elba per una crociera di gruppo, verso la Corsica e la Sardegna.




Oggi sono ancora tanti i Piviere in navigazione. Una barca che potrebbe far riflettere sui guai della nautica nazionale. Quella era una barca che ha incontrato il favore del pubblico, senza aver mai vinto regate, ma solo perché era comoda. Quella comodità. grande pozzetto, interni per due-tre persone disposte a "scivolare dentro", senza quelle false comodità delle tughe o dei WC in locale separato. Proprio come diceva Mauro Mancini, uno che se ne intendeva !

Buon Vento.

giovedì 26 giugno 2014

Pescaturismo a Montalto


Da sempre i porti, dove è presente una flotta da pesca, affascinano; le attività dei pescatori, le tradizioni del mare, i prodotti venduti sulla banchina richiamano ricordi, libri, film, suggeriscono emozioni, imprimono nella memoria sensazioni e colori di acqua, di luce,  di giorni sereni.



Oggigiorno  esiste un nuovo modo per imprimersi ancor meglio nella memoria queste immagini, queste emozioni: il Pescaturismo.



da Wikipedia:
Il Pescaturismo è una nuova forma di attività turistica integrativa alla pesca artigianale regolamentata in Italia dal decreto ministeriale 13 aprile 1999, numero 293 (G.U. n. 197 del 23 agosto 1999) che consente di portare a bordo dell'imbarcazione da pesca turisti e mostrare l'attività di pesca professionale ed escursioni della costa.



in realtà il Pescaturismo è molto di più, è emozione, è:
  • Pescare insieme a gente del mestiere, mangiare sulla barca il pesce appena pescato e preparato sul momento, conoscere l'ambiente e il paesaggio marino, è essere coinvolto in un'esperienza davvero speciale.
  • E' vivere in modo diverso, apprezzando i ritmi antichi del mare, lontani dal caos delle metropoli. perchè il mare dà serenità, pace. Qui il contatto con la natura è così diretto da lasciare senza parole.
  • E' un’occasione di divertimento davvero speciale, un’esperienza di turismo responsabile, che permette di godere delle bellezze di una natura mite e generosa nel rispetto dell’ambiente.

Una giornata tipo a bordo di un peschereccio prevede la partecipazione del turista alle attività di pesca. Verranno svelate tante curiosità sulle tipologie e sulle attrezzature utilizzate nonché sulla classificazione delle specie marine. Si aiuteranno i pescatori a salpare le reti nell’ansia di scoprire quanto e cosa si è pescato, per poi gustarlo seguendo le ricette tipiche locali.

La preparazione della Bottarga

Se sei interessato e vuoi saperne di più sulla pescaturismo a Montalto, chiama Fabrizio al 3394785787. oppure seguilo su facebook.
Buon Vento.

lunedì 23 giugno 2014

Il Fiora (di nuovo) invaso dalle barche a vela!

Come già l'anno scorso, il Fiora si va popolando di barche a vela.



C'è il Brezza 22 di Giuseppe, che quest'anno è in compagnia di un altro Brezza 22 di cui non conosciamo l'armatore,



c'è la vecchia barca della scuola vela, l' Hunter 240, che da quest'anno regalerà belle emozioni a Carlo, il  suo nuovo armatore,



c'è di nuovo il  bellissimo Soling di Stefano,



c'è un Mc Gregor 26 di cui non conosciamo l'armatore, ed  il  First 27.7 di Alessio,


Ci sono il Comet 26s di Pierluigi, il Dheler 7,20 di Roberto, il Nauti Focus 7,30 di Giuseppe,  



Lo "storico"  Piviere 6,14 di Giampaolo, il Mc Gregor 26 di Carlo e Paolo ed il Dufour T7 di Andrea.



C'è la nuova barca scuola dell' associazione: il Jouet Calife di Roberto, e sta per arrivare il Winning Cat di Guglielmo che ha deciso di goderselo nell' attesa di venderlo.

Mi manca all' appello l' Etap 22 di Alessio, ma sicuramente mi è sfuggito, probabilmente era in mare quando ho fatto le foto.

Ovviamente per tutti l'invito è di non prendere impegni, ma tenersi liberi il 13 Luglio che qualcosa di interessante bolle in pentola...
Buon Vento.

venerdì 20 giugno 2014

Montalto a quattro vele


Anche quest'anno, Marina di Montalto si è aggiudicata quattro vele nella Guida Blu di Legambiente. Si è piazzata  al primo posto nel Lazio con un punteggio addirittura superiore a Sperlonga e Ponza leggermente staccate.



Il riconoscimento di Legambiente, che quest'anno è arrivato alla sua sedicesima edizione, viene assegnato a quelle località che riescono ad offrire vacanze di qualità, grazie alla gestione sostenibile del territorio, alla salvaguardia del paesaggio, ai servizi offerti nel pieno rispetto dell’ambiente e all’enogastronomia di alto livello.

Ottimo risultato, soprattutto in concomitanza con un altro interessante riconoscimento che Montalto ha appena ricevuto: la bandiera verde dei pediatri  per le spiagge a misura di bambino.



i requisiti che occorrono per aggiudicarsi la “bandiera verde” sono i seguenti: acqua pulita e bassa vicino alla riva, sabbia per costruire castelli e torri, spazio tra gli ombrelloni per giocare, giochi per bambini ma anche presenza di bagnini per la sicurezza, con nei dintorni gelaterie, pizzerie, locali per l’aperitivo e spazi per lo sport.

Ottimo vento Montalto!

Buon Vento.

mercoledì 18 giugno 2014

Argentario Sailing Week


Il più importante circuito internazionale riservato alle barche classiche, il Panerai Classic Yachts Challenge quest'anno è arrivato alla decima edizione, e sta per approdare nelle nostre acque.



Dopo la tappa di Antibes, in Costa Azzurra, la prossima si terrà a Porto Santo Stefano, nell'ambito della sedicesima edizione dell’Argentario Sailing Week, in programma dal 19 al 22 giugno.



Nato nel 1992 con il nome di Vele d’Argento e ribattezzato Argentario Sailing Week nel 1999, l’appuntamento di Porto Santo Stefano è ormai uno dei grandi classici della stagione delle vele d’epoca



Armatori, equipaggi ed appassionati si ritrovano presso il Porto Vecchio, anche detto “La Pilarella”, dal nome di uno dei rioni in cui tradizionalmente è suddiviso l’affascinante borgo marinaro che ospita la manifestazione.



I circa 50 scafi già iscritti verranno suddivisi in cinque categorie: Classici, Vintage, Big Boats, Spirit of Tradition, Classi metriche e monotipi.

Direi che si tratta di una bella occasione per andare a vedere un bel po di "Vecchie signore piene di fascino"... a due passi da Montalto.
Se ne volete sapere di più continuate a leggere qui.

Buon Vento.

lunedì 16 giugno 2014

Calcolo Polari


Una cosa che può risultare utile a tutti gli armatori  al fine di poter correttamente pianificare una navigazione, ottimizzarla, stimarne la durata... E' conoscere i diagrammi polari della propria barca. 
Non è difficile, in quanto sono gli stessi cantieri navali che li  realizzano per le barche che costruiscono e quindi è abbastanza facile averli in quanto forniti con la documentazione della barca stessa o reperibili su Internet. 



Però questi sono i  diagrammi polari teorici, di progetto, che presuppongono una serie di condizioni che è spesso molto difficile ottenere ( barca praticamente vuota, vele perfette e performanti, carena super-pulita, perfetta regolazione dell'armo, ecc. ecc. ).

Sarebbe molto più utile disporre dei diagrammi effettivi della barca nelle condizioni e nell'assetto reale in cui si trova, ma come possiamo fare per calcolarli?



Per fortuna esiste un software apposito sviluppato dal programmatore francese Patrick Tiercelin, che sulla carta è eccezionale! 

Calcola le polari attraverso la connessione ad un gps ed una stazione del vento.
Sono sufficienti, se non sono disponibili i dati relativi al vento reale e quelli del solcometro, i dati relativi al vento apparente e alla velocità rispetto al fondo; insomma una vera comodità.

Se siete interessati, lo potete scaricare qui, dove è disponibile sia la versione in francese che quella in inglese.

A questo punto non vi resta altro che testarlo al più presto sperando che funzioni bene!

Buon Vento.

venerdì 13 giugno 2014

Torna l'adesivo che evita i controlli

Ne avevamo già parlato la scorsa stagione in un post di Giugno, e ne torniamo a parlare adesso in seguito alla dichiarazione del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi: "Abbiamo rinnovato anche per quest’anno il bollino blu dal 1 giugno al 30 settembre




Stiamo parlando del famoso "Bollino blu da applicare sull’imbarcazione che , già lo scorso anno le forze di polizia operanti in mare rilasciavano agli armatori, dopo i controlli a bordo delle barche, così da evitare le molteplici verifiche che avevano disturbato le estati precedenti. 
La grande novità di quest’anno riguarda il fatto che le barche potranno essere controllate anche in porto e non più solo in mare, così da verificare la regolarità della documentazione di bordo, le dotazioni di sicurezza e l' eventuale versamento della tassa di possesso. 



Se è vero che ufficialmente non è possibile richiedere il controllo alle autorità, potrebbe essere un idea farlo preventivamente, per godersi un’estate senza pensieri. 
Anche perché, ha insistito il ministro Lupi, "non devono essere verifiche sulle persone o alla ricerca di eventuali evasori".

Buon Vento.

mercoledì 11 giugno 2014

Foiling Week: la settimana delle "vele volanti"


Stanchi del solito "tran-tran quotidiano", avete voglia di un "overdose di adrenalina"? 
Quello che fa per voi allora  è  la "vela volante", e l' appuntamento è a luglio  sul lago di Garda con The Foiling Week”, una serie di eventi dedicati alle "vele volanti", ai loro designer, costruttori e atleti che si terrà presso i circoli velici delle principali località del Lago di Garda.




Gli eventi principali saranno:


  • L' International Moth EuroCup ed il Campionato Italiano Moth che si terranno al Circolo Vela Torbole, nel nord del lago di garda, lo spot più ventoso del sud Europa.
  • Forum, regate, speed trial, condivisione delle esperienze e presentazione di nuove barche a Mezzolago dove il vento è assicurato ma le acque sono più calme, (il paradiso del foiling come l'ha definito Bora Gulari il Campione del Mondo Moth in carica). Al mattino si terrano conferenze, tavole rotonde e sessioni di domande e risposte col pubblico. Nel pomeriggio tutte le classi dal Kite Foiler ai grandi catamarani competeranno in un nuovo formato di regata e concorreranno a stabilire record di velocitàBarche volanti di serie saranno esposte e disponibili per prove in acqua!
  •  Regate tra catamarani volanti

Questo il calendario:
  • 4-6 luglio: Eurocup Italian Moth Championship.
  • 7-9 luglio: Forum, regate, speed trial...
  • 10-12 luglio: Full Foiling Catamaran Racing.
Gli eventi sono aperti a tutti i velisti ed agli entusiasti della vela su foil. Si potrà assistere alle competizioni dalla riva o su apposite barche spettatori, ascoltare le conferenze tenute dai guru del foiling che hanno rivoluzionato la Coppa America e da atleti Olimpici e di fama mondiale ed anche provare le barche.



L’accesso è totalmente gratuito, ma è indispensabile registrarsi preventivamente on-line per poter accedere all’area; i form per i visitatori, l’iscrizione alle regate e la partecipazione al forum sono disponibili all’indirizzo www.foilingweek.com/registrati/.




Ovviamente poi ci aspettiamo di vedere in azione  la vostra "vela volante" qui a Montalto il 13 luglio ... 

Buon Vento.

lunedì 9 giugno 2014

Ancora "lezioni a domicilio" a Montalto

Dopo Giuseppe, questo sabato è stata la volta di Giampaolo e della sua "Enterprise" di usufruire delle lezioni a "domicilio" fornite dalla scuola vela del TAB ai suoi soci.




Una bella uscita in barca sotto l'attenta supervisione dell'istruttore come sempre prodigo di consigli, nozioni, informazioni, esempi e, perchè no, anche "trucchi del mestiere".



Direi 2 belle lezioni: 

  • di vela, ed esperienza nautica da parte dell' istruttore,
  • di consapevolezza, umiltà e responsabilità da parte di Giampaolo, conscio dell' importanza della conoscenza e dell'esperienza quando si va per mare (soprattutto con la responsabilità di passeggeri a bordo).

Questa è la vela che ci piace.

Buon Vento.