martedì 29 novembre 2011

Cerimoniale x cambiare il nome di una barca

Non so se a qualcuno sia capitato mai di dover cambiare il nome della propria barca o ci stia magari pensando da tempo ma non osa procedere per non sfidare la cattiva sorte
Cambiare nome ad una barca non è una cosa da prendere alla leggera! 
I marinai di tutti i tempi hanno sempre saputo che le barche più sfortunate sono quelle che, sfidando gli Dei, hanno cambiato i loro nomi. 
Per la verità esistono delle procedure che se seguite correttamente ci permettono di cambiare il nome senza suscitare le ire degli Dei che governano gli elementi della natura. 
Ripeto, però, le procedure devono essere eseguite in maniera precisa e corretta altrimenti non ci sono garanzie che l’esito sarà favorevole. La procedura che vi propongo è stata inviata via e-mail ad un mio amico dal Capt. Pat e viene ancora oggi praticata nei mari caraibici. 


Per coloro che non sono proprio a loro agio con la lingua inglese il mio amico l'ha tradotta nella maniera più fedele possibile.


Secondo la leggenda il nome di ogni vascello viene iscritto nel Registro delle Profondità tenuto personalmente da Poseidone.
Logicamente, perciò, se si vuole cambiare nome alla propria barca è necessario cancellare il nome dal Registro delle Profondità e dalla memoria di Poseidone.
Ciò comporta un processo che inizia rimuovendo ogni traccia che richiama il nome corrente.
Questo è essenziale e deve essere fatto in maniera scrupolosa.
Capt. Pat racconta che un suo amico due settimane dopo la conclusione della cerimonia del cambio di nome scoprì di essersi dimenticato di distruggere il portachiavi su cui ancora a malapena si leggeva il vecchio nome. Cap.Pat gli suggerì di distruggere il portachiavi e di ripetere la cerimonia. Sfortunatamente non seguì il consiglio del Capitano.
Poco dopo la barca fu colpita da un fulmine, ebbe un motore rovinato dall’infiltrazione dell’acqua del mare e infine a seguito di una collisione la barca affondò. Come si vede è buona regola seguire le procedure in maniera scrupolosa!

Nella procedura di rimozione del vecchio nome si possono usare molti mezzi ( acidi, carte abrasive, etc.), l’importante è che il vecchio nome per qualsiasi ragione non riemerga.
E’ importante ricordarsi di non portare a bordo per nessuna ragione fino a quando tutte le procedure di rimozione e di cambio di nome siano state terminate oggetti che rechino il nuovo nome.



Una volta che siete sicuri di aver cancellato ogni referenza al vecchio nome potete preparare una targa di metallo con il vecchio nome scritto sopra con inchiostro solubile in acqua.
Avrete bisogno anche di una bottiglia magnum di Champagne di buona marca. il mio amico ha chiesto a Capt. Pat se in sostituzione si poteva usare del buon spumante italiano che, come si sa, in alcuni casi è anche meglio dello Champagne.
Purtroppo sembra che lo spumante non vada bene e in questi casi nessuno si vuole prendere dei rischi!
Poiché si tratta di un rito di buon auspicio, si devono invitare gli amici a partecipare e a fare da testimoni alla cerimonia di cancellazione e cambio di nome.






Si inizia invocando il Signore dei Mari come segue:

"O grande e potente Signore dei Mari e degli Oceani, al quale tutti i vascelli e coloro che si avventurano nel tuo vasto dominio devono rendere omaggio, imploriamo la tua grandezza per cancellare il nome (qui si cita il vecchio nome del vascello) che ha cessato di essere un entità del tuo regno. Come prova ti inviamo questa targa con il suo nome che sarà tramite i tuoi poteri per sempre cancellata dal mare. ( A questo punto la targa di metallo precedentemente preparate viene gettata in mare da prua). Come apprezzamento della tua dispensa, munificenza ed in onore della tua grandezza, ti offriamo queste libagioni ( A questo punto versate una generosa quantità di champagne nel mare da Est ad Ovest, la parte rimanente sarà passata agli ospiti)"

In questo modo si è conclusa la cerimonia relativa alla cancellazione del nome.
Normalmente si passa subito alla cerimonia che attribuisce il nuovo nome.
Questa però se necessario potrebbe anche essere condotta qualche tempo dopo.
Per la nuova cerimonia dovremo avere a disposizione altro Champagne.
Molto di più visto che ci saranno più Dei da omaggiare. Capt. Pat raccomanda di non essere mai avari nel dispensare lo Champagne agli Dei e anche agli amici!

Si inizia la cerimonia di nuovo invocando Poseidone:

O potente Signore dei Mari e degli Oceani, al quale tutti i vascelli e coloro che si avventurano nel tuo vasto dominio devono rendere omaggio, invochiamo la tua grazia ad accettare nei tuoi registri questo prezioso vascello da adesso e per sempre conosciuto come ( a questo punto citate il nuovo nome prescelto), proteggendolo con il tuo braccio potente e con il tridente e assicurandogli sicuri e rapidi viaggi nel tuo vasto reame.Come apprezzamento della tua dispensa, munificenza ed in onore della tua grandezza, ti offriamo queste libagioni” ( a questo punto si versa una generosa quantità di champagne nel mare da Ovest ad Est).

Il prossimo passaggio cerimoniale consiste nell’apprezzare gli Dei dei venti. Questo vi assicurerà giusto vento e mari tranquilli nei tempi avvenire. Poiché i quattro venti sono fratelli li possiamo invocare tutti alla stesso tempo; è importante comunque che ciascuno venga nominato e riceva la sua giusta libagione.



Si comincia in questo modo:

O potenti Signori dei Venti, per mezzo dei quali i nostri vascelli attraversano il selvaggio ed incurante profondo, vi imploriamo di dare a questo prezioso vascello (si cita il nuovo nome della barca) i benefici ed i piaceri della vostra bontà nella misura ai noi più congeniale. (Guardando Nord e versando in mare una giusta dose di libagione) Grande Borea , comandante del Vento del Nord, mettici a disposizione i tuoi poteri per finalizzare i nostri sforzi, offrendoci con parsimonia le schiaccianti sferzate del tuo gelido fiato. (Guardando Ovest, ripetendo il rito) Grande Zefiro, comandante del Vento dell’Ovest, mettici a disposizione i tuoi poteri per finalizzare i nostri sforzi, offrendoci con parsimonia le schiaccianti sferzate del tuo selvaggio fiato. (Guardando Est, ripetendo il rito) Grande Euro, mettici a disposizione i tuoi poteri, offrendoci con parsimonia le schiaccianti sferzate del tuo potente fiato. (Guardando Sud, ripetendo il rito). Grande Noto, comandante del Vento del Sud, mettici a disposizione i tuoi poteri per finalizzare i nostri sforzi, offrendoci con parsimonia le schiaccianti sferzate del tuo caldo fiato.” Il rimanente Champagne sarà diviso tra i partecipanti alla cerimonia.

Una volta terminata la cerimonia potrete portare a bordo tutti gli oggetti che vorrete recanti il nuovo nome del vostro vascello. Nel caso avete deciso di applicare il nuovo nome sullo specchio di poppa prima della cerimonia, deve essere immediatamente coperto dopo l’applicazione e messo in mostra non appena la cerimonia è terminata.


Se qualcuno lo esegue, mi raccomando, ci faccia sapere :-)





giovedì 24 novembre 2011

Documenti da tenere a bordo di un Natante



La licenza di navigazione e gli altri documenti indicati di seguito, quando si naviga in acque internazionali devono essere tenuti a bordo in originale. Nelle navigazioni fra i porti nazionali, tuttavia, possono essere conservati in fotocopia autenticata. L’autenticazione dei documenti può essere effettuata dai funzionari addetti della pubblica amministrazione, da un ufficio marittimo o della Motorizzazione civile.
Con la copia della denuncia di furto o di smarrimento o di distruzione dei documenti, insieme al certificato d’assicurazione, è possibile navigare nei porti nazionali per 30 giorni a condizione che il certificato di sicurezza sia in corso di validità.


Natanti
• un documento d’identità
• assicurazione “Rc”: obbligatoria per tutti i motori (il contrassegno deve essere esposto in modo visibile);
• certificato Rtf (se è presente un apparecchio Vhf);
• licenza d’esercizio Rtf (se è presente un apparecchio Vhf o altro apparecchio ricetrasmittente (Epirb, Ssb, etc.).
• dichiarazione di potenza del motore o certificato d’uso del motore (se presente un fuoribordo o un entrobordo).







martedì 8 novembre 2011

Superstizioni e credenze dei velisti


E' ormai noto che chi va' per mare è superstizioso; la storia della marineria è da sempre intrisa di riti scaramantici ancora oggi diffusi.
Esorcismi, stregonerie,rituali pagani e religiosi erano e sono il pane quotidiano di capitani e marinai sempre attenti a non sfidare le regole della fortuna e ingraziarsi, con riti propiziatori, la benevolenza degli elementi naturali.


Vediamone alcuni:



IL CAMBIO DEL NOME DELLA BARCA
Cambiare il nome a una barca porta male, perché una barca possiede un'anima come le persone, e come le persone viene immediatamente riconosciuta attraverso il suo nome.
Al marinaio esperto, il nome di una barca ne richiama immediatamente pregi e difetti, quindi cambiarle il nome equivale a ingannare i marinai, che non hanno più un immediato riscontro del fatto che quella barca ha, magari, rischiato di colare a picco più volte.
E allora come si fa a togliere la sfortuna se fosse veramente necessario
cambiarle nome? Ci sono alcuni rimedi:



  • prima di procedere alla sostituzione del nome alla barca, far sturare una bottiglia di vino rosso da una vergine e farne aspergere il contenuto sulla prora;
  • cancellare il vecchio nome, lasciando la braca quanto più tempo senza, magari sfruttando la pausa invernale del rimessaggio, con la speranza che "lei" dimentichi e non si accorga del nuovo;
  • far rotta in modo tale da tagliare la stessa per sette volte;
  • sostituire un bullone dalla chiglia;
  • conservare il vecchio nome sottocoperta, sistemandolo sul controdritto di prora;
  • Collocare una moneta sotto l'albero maestro. E qui, riemerge l'antica pratica propiziatoria gia' in uso presso gli antichi romani. Attenzione però: se l'albero è in alluminio, la moneta dovra' essere isolata elettricamente.

I Francesi, concordano, sebbene ammettano una significativa eccezione: solo il 15 agosto è possibile dare un nuovo nome alla propria barca, seguendo però scrupolosamente un rigoroso rituale. La barca ribattezzata deve veleggiare di bolina, compiendo una serie di brevi virate, disegnando così un percorso a zigzag. Poi deve poggiare e scendere in poppa piena. Il motivo di un simile rituale? Il percorso rappresenta un serpente che si mangia la coda! Ovviamente è d’obbligo aggiungere la benedizione del prete. Guai a lui, però, se mette un piede sulla barca!





IL VARO DELLA BARCA
L’odierna cerimonia del varo, innocua ed incruenta, è ancora carica di superstizioni. Molti velisti si sentirebbero male se la bottiglia non si infrangesse sulla prua al primo colpo ...


IL COLORE VERDE
I colori. In Italia una barca verde è portatrice di cattiva sorte. All’inizio il divieto riguardava l’abbigliamento. Mai indossare abiti verdi, forse perché il verde non si distingue dall’acqua di mare. Successivamente il divieto si è esteso al colore della barca. I “credenti” adducono l’esempio del Gatorade, quasi affondato nell’Oceano Australe, e tutti gli spi verdi di Paul Cayard esplosi a vantaggio di Prada. 
Alcuni Americani ritengono che barca rossa non sia fortunata, forse pensando a Liberty che interruppe la “striscia” di vittorie più lunga del mondo dello sport.


... e poi, quante altre ne esistono?
chi ne conosce qualcuna si faccia avanti...