Da sempre, progettisti, cantieri ed armatori studiano nuove tecnologie che possano migliorare le performance delle barche. Da qualche anno però la ricerca si è spostata da scafi e vele alle appendici, concentrandosi sull’efficienza idrodinamica delle parti immerse (basti pensare all' introduzione di derive a baionetta, canting keel...).
Una vera innovazione in questo campo è stata sviluppata da Inoxsail, una start-up italiana (a mio avviso destinata a farsi conoscere ben presto in tutto il mondo), che si occupa di progetti molto innovativi nel campo della vela, tra cui:
La Phinna, un’innovazione ad altissimo contenuto tecnologico, è installabile su qualunque barca a vela e risolve il problema della simmetria dei profili immersi delle attuali derive.
In pratica, è una vera e propria “ala” immersa sotto lo scafo che “nuota” nel flusso sviluppando la migliore portanza, in ogni condizione marina ed ogni andatura, e quindi migliorando la prestazione, dell’imbarcazione che la monta, in termini di velocità e di angolo al vento.
La pinna strutturale a sezione alare variabile funziona meccanicamente sfruttando le differenze di pressione sul profilo ottenendo, senza intervento dell’equipaggio e senza consumo di energia, la modifica istantanea della sezione.
Se ne vuoi sapere di più leggi qui, se vuoi sapere tutto, giovedi 10 aprile, a partire dalle ore 15 nell’Area Grandi Eventi, del TAG Heuer VELAFestival si terrà una conferenza interattiva – che mixerà immagini, parole e video – su Phinna, il prodotto di punta di Inoxsail.
Una vera innovazione in questo campo è stata sviluppata da Inoxsail, una start-up italiana (a mio avviso destinata a farsi conoscere ben presto in tutto il mondo), che si occupa di progetti molto innovativi nel campo della vela, tra cui:
- Barche a vela costruite con la tecnica, di derivazione aeronautica, del sandwich di lamiere metalliche sottili ovvero scafi in acciaio inox o titanio, leggeri come quelli di plastica, strutturalmente omogenei, inaffondabili, durevoli, veloci e bellissimi.
- Phinna : una rivoluzionaria pinna di deriva a sezione alare variabile (brevetto depositato) ovvero velocità ed angolo al vento irraggiungibili con la attuale tecnologia delle appendici immerse.
La Phinna, un’innovazione ad altissimo contenuto tecnologico, è installabile su qualunque barca a vela e risolve il problema della simmetria dei profili immersi delle attuali derive.
In pratica, è una vera e propria “ala” immersa sotto lo scafo che “nuota” nel flusso sviluppando la migliore portanza, in ogni condizione marina ed ogni andatura, e quindi migliorando la prestazione, dell’imbarcazione che la monta, in termini di velocità e di angolo al vento.
La pinna strutturale a sezione alare variabile funziona meccanicamente sfruttando le differenze di pressione sul profilo ottenendo, senza intervento dell’equipaggio e senza consumo di energia, la modifica istantanea della sezione.
Se ne vuoi sapere di più leggi qui, se vuoi sapere tutto, giovedi 10 aprile, a partire dalle ore 15 nell’Area Grandi Eventi, del TAG Heuer VELAFestival si terrà una conferenza interattiva – che mixerà immagini, parole e video – su Phinna, il prodotto di punta di Inoxsail.
Buon Vento.
Sezione Vela
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