venerdì 31 maggio 2013

Quali sono i limiti alla navigazione in mare?


Le 12 miglia a cui abilita la patente "entro" vanno calcolate a partire dalla terra o dalla linea di base?

Le acque all'interno della linea di base sono considerate acque interne o equivalenti alla costa ai fini del calcolo dei confini, quindi per analogia potrebbero considerarsi equivalenti alla costa ai fini della navigazione. 
Non so se esiste una norma dedicata  chiara e scritta che distingua i due limiti a seconda dei due casi. 
Su quest'argomento si trovano pareri discordi, i più tendono a sostenere che la distanza si intende dalla terra.
Pensandoci bene pero'  non esiste una norma chiara in quanto se cosi fosse (dalla terra) la legge dovrebbe dire "distanza dalla riva" come già avviene per alcune particolarità, e non "dalla costa" che in altri casi viene omologata alle linee di base.
Le linee di base racchiudono uno specchio acqueo che per legge è equiparato alle acque interne (p.e. un lago) e per le acque interne la normativa specifica che la patente è richiesta nel caso in cui il motore superi i 40kw.


Quindi, se navigo all'interno delle linee di base, praticamente navigo in acque interne, e allora,  quale è la  patente richiesta per navigare nelle acque interne?

Gli unici richiami che ho trovato nella legislazione in merito alla questione sono i seguenti:

Obbligo di patente Art. 39. Patente nautica
La patente nautica per unità da diporto di lunghezza non superiore a ventiquattro metri è obbligatoria nei seguenti casi, in relazione alla navigazione effettivamente svolta:
  • per la navigazione oltre le sei miglia dalla costa o, comunque, su moto d'acqua;
  • per la navigazione nelle acque interne e per la navigazione nelle acque marittime entro sei miglia dalla costa, quando a bordo dell'unità sia installato un motore avente una cilindrata superiore a 750 cc se a carburazione a due tempi, o a 1.000 cc se a carburazione a quattro tempi fuori bordo o se a iniezione diretta, o a 1.300 cc se a carburazione a quattro tempi entro bordo, o a 2.000 cc se a ciclo diesel, comunque con potenza superiore a 30 kw o a 40,8 cv.
e quest'altro:

Art. 22 - Documenti di navigazione e tipi di navigazione
Le imbarcazioni da diporto possono essere abilitate ai seguenti tipi di navigazione:

a) imbarcazioni senza marcatura CE:
  1. senza alcun limite nelle acque marittime ed interne;
  2. fino a sei miglia dalla costa nelle acque marittime e senza alcun limite nelle acque interne;
...

Quindi, se le linee di base racchiudono acque interne e per le acque interne sono equiparate alle sei miglia dalla costa per cui non è previsto alcun obbligo di patente, come si può fare a dire che le dodici famose miglia vanno calcolate dalla terra?


Il quesito è squisitamente teorico, in quanto,  poiché, ovviamente, il problema è legato alla sicurezza, mi sembra difficile che stare al centro del golfo di Taranto a 30 miglia dalla costa più vicina implichi una condizione di sicurezza! 

Voi cosa ne pensate?

Sezione Vela
Luca 3482233485 
Guido 3357216358

giovedì 30 maggio 2013

Tradotto in italiano il più famoso manuale di attrezzature per barche



Il più famoso e completo libro mai pubblicato sull’attrezzatura delle barche è stato finalmente tradotto in italiano. Scritto da Brion Toss, uno dei maggiori esperti al mondo, il libro, dal titolo Rigging, Il manuale completo, Tecniche e strumenti per il rigging tradizionale e moderno, coniuga la modernità dei nuovi materiali e della tecnologia più recente con i principi e la pratica del rigging tradizionale
È molto più che un libro sui nodi: è un libro per i velisti che cercano la soddisfazione e il risparmio di poter armare da soli il proprio albero, di poter ispezionare e mantenere le manovre e di poter preparare da sé tutte le impiombature; è un libro per gli armatori che vogliono poter sostituire da sé il sartiame; è un libro per progettisti e costruttori che devono dimensionare armi e attrezzature di coperta...

Se ne vuoi sapere di più clicca qui

martedì 28 maggio 2013

Le nuove regole di Coppa America



In seguito all' incidente del 7 maggio che ha coinvolto l'imbarcazione Artemis e dove ha perso la vita il 36 enne Andrew Simpson,  è stato creato il Comitato di revisione delle regole per la prossima Coppa America. Il Comitato, non ha perso tempo, ed ha appena reso note le sue conclusioni, e le ha già inoltrate al Direttore di gara e alla Guardia Costiera per gli avvalli necessari ai fini assicurativi.

La lista stilata dal Comitato è stata redatta dopo aver ascoltato i quattro team che parteciperanno alla prossima Coppa America. Questa prevede 6 diversi articoli per un totale di 37 raccomandazioni. Le conclusioni del comitato presieduto dall'australiano Ian Murray, riguardano tutti gli aspetti della competizione, dai controlli sulla barca, alle barche boa, sino ai limiti di vento.

I punti principali sono:

Controlli delle barche - Le barche dovranno essere ispezionate da un team di esperti esterni per poterne accertare l'integrità strutturale con particolare riguardo alle piattaforme e alle ali rigide e i sistemi idraulici di sollevamento delle derive. Si raccomandano alcuni cambiamenti per quanto riguarda gli "ascensori" di sollevamento dei timoni e si chiede di alzare di 100 kg il peso delle vele.

Sistemi di trattenimento dell'equipaggio - Dovranno essere studiati e applicati alle barche sistemi volti a assicurare gli uomini alle barche in caso di forte accelerazione e o decelerazione, quali stringhe, maniglie o cupole protettive.


  • Niente ospiti Quello che nella vecchia Coppa America era il 18° uomo e che era stato riproposto anche in questa nuova formula, scomparirà. Non salirà a bordo anche il rappresentante del Comitato Organizzatore ACRM che aveva funzione di cameraman
  • Equipaggiamento personale - Ogni membro dell'equipaggio dovrà indossare un giubbotto salvagente ad apertura automatica. Questo dovrà prevedere anche un'armatura a protezione della spina dorsale della persona che lo indossa.
  • Ogni equipaggio sarà monitorato elettronicamente per controllare la presenza a bordo di tutti gli uomini. 
  • Ogni uomo, poi, dovrà avere un localizzatore personale capace di funzionare anche sott'acqua.
  • Sempre parte dell'equipaggiamento di ogni persona presente a bordo, sarà un autorespiratore ad attivazione automatica.
  • Per l'identificazione immediata dei membri dell'equipaggio si consiglia anche l'uso di caschi di un colore particolarmente visibile.


Sul campo di regata - Sino ad oggi ogni team poteva avere un massimo di 4 barche di appoggio che seguivano il catamarano durante le regate, il limite è stato eliminato. Si è stabilito, invece, che ogni team dovrà avere almeno due imbarcazioni con personale specializzato a bordo. Un sub e un nuotatore pronti a scendere rapidamente in acqua per ogni imbarcazione. Inoltre, su di una barca ci dovrà essere almeno un paramedico con un'attrezzatura di pronto intervento completa di defibrillatore.

Svolgimento delle regate - Per dare più tempo ai team di fare la corretta manutenzione alle barche tra un Round Robin e l'altro, questi vengono ridotti da 7  a 5. 

  • Le boe del percorso che erano previste essere delle imbarcazioni, saranno invece delle grandi boe gonfiabili.

Il vento - Il limite massimo di vento per dare la partenza, sarà di 20 nodi per il mese di luglio, 21 per il mese di agosto e 23 per le regate che si svolgeranno nel mese di settembre.

Ritiro imbarcazione - Non ci saranno più penali per la barca che decide di non regatare.

Capovolgimento - La barca che si capovolge verrà squalificata e la regata sarà interrotta, questo al fine di poter concentrare tutte le forze nell'assistenza all'equipaggio della barca capovolta.



Buona parte delle richieste fatte dai team sono state accolte, ora sta a questi l'ultima parola. In particolare i riflettori sono puntati su Luna Rossa ed Artemis che si pronuncerà nei prossimi giorni sulla sua intenzione di continuare o meno ad essere un team di Coppa America. 

Se volete leggere la lista completa delle raccomandazioni, cliccate qui.

lunedì 27 maggio 2013

All is lost: il nuovo capolavoro dei film di mare


Un navigatore solitario che sta attraversando l'oceano a bordo del suo vecchio e fedele 12 metri, mentre è sottocoperta viene svegliato dal rumore dell'acqua che scorre in cabina.
Si gira e vede che c'è una falla causata da un contenitore caduto in mare da una nave container. Un fatto che potrebbe accadere a chiunque. Da qui comincia la lotta del marinaio per salvare sé stesso e la sua barca
Non vi sveliamo altro, il racconto regge la tensione per quasi due ore, e il gioco di prestigio di un film muto e con un solo protagonista, Robert Redford che in tutto il film dice solo 2 frasi: "Oh my God" e "Fuck"
Si tratta di un film che è stato appena presentato in anteprima a Cannes, e che si preannuncia come il nuovo capolavoro dei film di mare e di vela.



Speriamo che sia fatto bene, non sono molti i film che trattano della nostra passione, la vela, e quando ne esce uno, soprattutto se ben fatto, è sempre ben accolto.

sabato 25 maggio 2013

Tagliamare

Sostantivola regione anteriore dello scafo e, più nel dettaglio, lo spigolo di prua che si trova a fendere l'acqua.



Ma non è di questo che vogliamo parlare, quanto di una Collana di Libri di Mare la cui punta di diamante (e non l'unica) sono i libri della collana Navigare Lungocosta del grande giornalista (nonché co-progettista con Aldo Renai, del PiviereMauro Mancini.



I volumi della collana de Il Tagliamare hanno come scopo principale quello di aiutare i naviganti nella navigazione, e sono un prezioso e utile strumento per la nautica da diporto.



In particolare, la serie dei Navigare LungoCosta è nata  alla fine degli anni’60 dalla fervida fantasia di Mauro Mancini, giornalista con una grande passione per il mare.
Attraverso dettagliati disegni a mano, descrizioni e schede tecniche sono minuziosamente riprodotti tutti gli approdi, gli ormeggi, i fondali delle coste italiane e non. 
La grafica delle pagine, poi, permette agli utenti di integrare questi disegni con personali annotazioni e appunti in questo modo i Navigare lungocosta sono dei veri e propri manuali di bordo collettivi
Non mancano, inoltre, suggerimenti sulle infrastrutture ricettive, indirizzi dei migliori ristoranti situati lungo la costa e segnalazioni di musei navali e feste marinare che permettono di approfondire la cultura del mare...
Ma non vi sveliamo altro, se siete interessati cliccate qui.
Buona navigazione.

martedì 21 maggio 2013

Gli effetti evolutivi dell’elica


Specialmente in fase di manovra, la combinazione timone/elica risulta fondamentale: ecco cosa c’è da sapere per evitare brutte sorprese in porto: la vostra elica è sinistrorsa o destrorsa
Per saperlo basta che inseriamo la marcia avanti e teniamo la barra ferma in centro.
A questo punto osserviamo che la poppa della nostra barca si sposta lentamente da un lato. Questo è causato dal senso di rotazione dell’elica. 



Infatti ci sono: 

  • eliche destrorse che nel senso di marcia avanti girano verso destra,
  • eliche sinistrorse che nel senso di marcia avanti girano verso sinistra.



Quindi se la poppa si sposta verso destra, la nostra elica è destrorsa, altrimenti è sinistrorsa.

Le manovre in fase di ormeggio devono essere sempre eseguite a motore e a basso numero di giri, eccezion fatta per emergenze come le cime nell’elica o il propulsore in panne (tutti gli incidenti vanno tempestivamente comunicati in Capitaneria di Porto, mediante dichiarazione di evento straordinario, pena, ad esempio, il non riconoscimento di eventuali danni da parte dell’assicurazione). 
Per le imbarcazioni piccole come le nostre, con un solo motore (e decisamente poco motorizzate), diventa fondamentale la combinazione tra elica e timone, per cui è necessario conoscere nel dettaglio gli effetti che ambedue gli elementi hanno in fase di manovra.



L’elica, oltre alla principale spinta in avanti o indietro, a seconda del senso di rotazione, tende a far curvare la barca imprimendole una considerevole spinta laterale. La regola è la seguente: un’elica destrorsa (cioè che guardando da poppa giri in senso orario quando è in marcia avanti) tende a spostare la poppa verso destra se la barca avanza e verso sinistra se è in retromarcia. Con l’elica sinistrorsa accade l’esatto opposto.


Se il timoniere di uno scafo che dispone di elica destrorsa tiene il timone esattamente al centro, la barca ruoterà con la prua verso destra non appena viene ingranata la marcia indietro. Volendo mettere in moto la barca e mantenere la prua e la poppa nella stessa direzione, supponendo di avere un’elica destrorsa (la più comune), occorre portare leggermente a destra il timone non appena ingranata la marcia indietro.
Gli effetti evolutivi di un’elica non sempre risultano dannosi, ma anzi possono coadiuvare le manovre, soprattutto se effettuate in spazi angusti.



Ricordate che

  • A marcia avanti oltre all’ effetto evolutivo dell’elica ha molta importanza l’acqua che dall’ elica è spinta sulla pala del timone. 
  • A parità di velocità l’effetto evolutivo è maggiore nel senso di marcia indietro. 
  • In retromarcia con motore al minimo partendo da barca ferma agisce esclusivamente l’effetto evolutivo dell’elica. 
  • In marcia avanti ha maggior effetto la spinta dell’acqua sul timone che non l’effetto evolutivo. 
  • Per andare indietro dritti occorre contrastare col timone l’accostata della poppa proporzionalmente alla velocità. 
  • Durante le manovre in porto e nei canali tenere sempre presente il senso di rotazione dell’elica e manovrare nelle condizioni più favorevoli, cioè con l’elica che ci aiuta nella manovra, specialmente se c’è vento. 
  • Quando si prende in consegna una barca a vela o a motore, della quale non si conoscono le caratteristiche, è bene chiedere che tipo di elica è montata e se essa è destrorsa o sinistrorsa. Se non possiamo avere queste informazioni è buona norma manovrare inizialmente con molta cautela

Riassumendo



Se ne volete sapere di più leggetevi la Teoria dell'elica


martedì 14 maggio 2013

Uscita dal Porto di Roma con i nostri soci

Anche i nostri soci più esigenti sono stati accontentati, una bella uscita con un crociera regata il First 44,7.
Venerdì mattina 8-9 nodi di SW mare calmo , una bella veleggiata tra Ostia e Fregene  , tra una virata e l'altra ci siamo alternati al timone, rinfrescando qualche manovra arrugginita.






Grazie a tutti, alla prossima

Buon Vento



Sezione Vela
Luca 3482233485 
Guido 3357216358

lunedì 13 maggio 2013

Varianta 18 una barca valida per Montalto?


E' un po che ho ricevuto l'offerta e che ci penso se parlarne o meno, volevo condividerla con i soci, in quanto la ritengo interessante, ma non ero sicuro, perché non è a deriva mobile, e quindi non ideale per la situazione nautica di Montalto.

Si però c'è la versione a deriva ridotta che pesca solo 80 cm, ma 80 centimetri di pescaggio minimo, sono troppi a Montalto? Però è carina e costa veramente poco, ma forse è troppo piccola come si comporterà all'uscita del Fiora? Si però come inizio, per fare esperienza, per vedere se la vela piace alla famiglia...

Insomma le domande ed i dubbi sono tanti, ma a pensarci bene quello che voglio fare è informare, promuovere, alimentare la "voglia di vela", per cui non ci sto più a pensare,
vi inoltro l'offerta ricevuta e lascio a voi  le considerazioni.



Ecco di cosa si tratta, un minicabinato 18 piedi in vendita nuovo a meno di 10.000 Euro,
Queste le caratteristiche tecniche:

LFT: ...................................................................................5,75 m
L.gall.: ................................................................................4,78 m
Larghezza: ..........................................................................2,40 m
Chiglia Standard: .................................................................1,15 m
Ridotta : .............................................................0,80 m (opzionale)
Dislocamento:........................................................ 710 kg / 780 kg
Zavorra: .................................................................230 kg / 300 kg
Altezza albero:................................................................... 9,15 m
Superficie randa: ...................................................................14 m²
Genoa (106%):.................................................................... 7,5 m²
Gennaker: ............................................................................29 m²


Questo il link al sito

Qui  una carrellata di immagini

Cosa ne pensate?





martedì 7 maggio 2013

Ancora un elenco di minicabinati a deriva mobile?


Quando 2 mesi fa abbiamo iniziato a scrivere il  post Barche a vela a deriva mobile non ci saremmo mai aspettati che avrebbe avuto un tale successo (136 commenti per un piccolo blog di vela come il nostro, noi lo consideriamo un successo)
Però pensandoci bene forse avremmo dovuto aspettarci che  un elenco di barche a deriva mobile con dimensioni comprese tra i 5 e gli 8,5 metri avrebbe potuto interessare più di una persona, in particolar modo tutti quelli che sognano di comprarsi una barca a vela da usare a Marina di Montalto di Castro.
Subito però abbiamo individuato (e ci hanno fatto notare) i limiti che tale elenco ha:
Svolge sicuramente la funzione di informare le persone dell' esistenza di svariati modelli di barche (ordinate per cantiere costruttore), ma poi lascia tutto sulle spalle del lettore l'onere di cercarsi le caratteristiche di tale imbarcazione.
A questo punto abbiamo deciso di migliorare l'elenco, ovvero di fornire per ogniuna delle barche una scheda dettagliata contenente le caratteristiche tecniche e le foto.
Ma questo è sicuramente un compito gravoso, e superiore alle nostre forze, e siccome siamo un associazione e crediamo che "l'unione faccia la forza" abbiamo chiesto aiuto, a coloro che già posseggono le informazioni (e da cui abbiamo già attinto pesantemente per realizzare l'elenco), per cui abbiamo instaurato una collaborazione con i siti Sailing the web (ex velisti.it )  e SailboatData.com.

Il risultato è una pagina contenente un nuovo elenco aggiornato con nuovi modelli e le schede dei modelli

Il lavoro non è finito, e ci vorrà del tempo prima che lo sia, ma la voglia di condividere è tale che lo rendiamo visibile fin da subito anche se "in progress".

Lo potete vedere qui: Elenco minicabinati a deriva mobile con dimensioni comprese tra i 5 e gli 8,5 metri

Lo troverete sempre in spalla dx nel gruppo links di Vela alla voce "Elenco cabinati carrellabili"
Buona consultazione ;-)



giovedì 2 maggio 2013

Un francobollo per il centenario del dinghy 12'



Il primo Dinghy 12' fu progettato dall'inglese George Cockshott nel 1913. Da allora quella piccola barca, con armo aurico, ha avuto molto successo ed è riuscita ad attraversare i due grandi conflitti mondiali per poi avere una forte diffusione negli anni del dopoguerra. 

Il Dinghy nel corso degli anni ha ottenuto una grande diffusione aprendo la via ad una pratica popolare della vela sportiva. Tanto che oggi nel mondo ci sono migliaia di Dinghy, con armi e costruzioni più moderne, ma che da quel primo Dinghy hanno origine.

Su queste piccole barche, hanno fatto i primi bordi decine di grandi campioni della vela e oggi, al compimento dei 100 anni, arriva un grande riconoscimento per la classe Dinghy italiana: l'emissione di un francobollo dedicato.

Il centenario sarà ricordato il 22 maggio prossimo con un francobollo autoadesivo da 70 centesimi, di cui oggi le Poste Italiane hanno diffuso l'immagine: la vignetta del francobollo raffigura in primo piano a sinistra, una barca a vela Dinghy 12’ d'epoca e, sullo sfondo, una serie di barche moderne in regata della stessa classe. 

Il primo annullo avverrà durante una cerimonia il 22 maggio a Santa Margherita Ligure. Il bollettino illustrativo dell'emissione sarà firmato da Francesca Lodigiani, Segretario Associazione Italiana Classe Dinghy 12

Auguri vecchio (ma sempre in gamba) Dinghy, e speriamo di averti presto qui da noi a Marina di Montalto!!
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