martedì 21 ottobre 2014

Regolazione della Randa

Continuiamo la serie di post tecnici indirizzati al ripasso (per alcuni) o la comprensione (per altri) delle funzionalità delle varie vele di una moderna barca a vela e della loro corretta regolazione a tutte le andature.
Iniziamo, a dettagliare maggiormente, ovviamente con la vela principale: la randa.


La randa  nell'armatura velica contemporanea (bermudiana), è di forma triangolare e serve (oltre che a contribuire alla potenza dell'intero piano velico) a mantenere il controllo e la stabilità della barca in quanto influenza l'angolo del timone. Troppo angolo del timone significa resistenza alla velocità della barca. La randa deve essere regolata di conseguenza al genoa
Il  randista deve fare in modo che la barca sia sempre ben bilanciata e che la velocità si mantenga elevata: se in una raffica la barca non aumenta di velocità ciò vuol dire che la scotta di randa non è stata  ben regolata rispetto le nuove condizioni
La forma della randa è determinata dal così detto grasso e dalla sua posizione rispetto alla prua ed alla poppa.

MANOVRE DI CONTROLLO DELLA RANDA
  1. La SCOTTA è la manovra che influenza maggiormente la velocità della barca,tramite la scotta si regola lo svergolamento, cazzando la scotta di randa è possibile far chiudere la  parte alta della balumina  o ridurre lo svergolamento o mandare in stallo i tell-tails superiori. In condizioni di vento forte  lascando la scotta  si apre la balumina  determinando un minore sbandamento ed una maggiore spinta all'avanzamento.
  2. CARRELLO DI RANDA (BARRA DI SCOTTA)  Quando la potenza è troppa è necessario spostare il carrello di scotta sottovento  riducendo così la potenza, la spinta e lo sbandamento.
  3. PATERAZZO Tendendo il paterazzo si incurva l'albero con il conseguente allontanamento dell'inferitura dalla balumina  che appiattisce la randa ,con questa manovra si tende a diminuire il grasso della vela  o ad aumentarlo se si lasca la tensione del paterazzo.
  4. Il CUNNINGHAM  serve a mettere in tensione l'inferitura con il conseguente spostamento del grasso della randa verso prua.
  5. Il TESA BASE serve a smagrire il terzo basso della vela; se si naviga di bolina si dovrà mettere in tensione il tesa base per smagrire la parte bassa della vela e renderla cosi' efficiente dietro al genoa. 
  6. VANG: Al lasco stretto sia con il genoa che con lo spinnaker,con il boma in direzione dello spigolo sottovento della barca,per controllare lo svergolamento, bisogna usare il vang al posto della scotta  ed in questo caso la scotta funzionerà come se fosse il carrello della barra di scotta.


La domanda principale che un randista deve porsi è :”la barca necessita di maggiore potenza oppure è già troppa?” Deve tenere d'occhio lo speedometro (LOG) per essere sicuro che la velocità sia elevata e si mantenga costante,e deve anche controllare l'angolo del timone affinché sia centrato. Solitamente conviene tenere tre o quattro gradi all'orza per sentire meglio la barca di bolina.
  • Se c'è molto vento e l'angolo di barra è di sette o dieci gradi è certo che la barca rallenta a causa della molta resistenza nell'acqua ed in questo caso la randa funge da punto di riferimento  della regolazione dell'intero piano velico
  • Quando c'è poco vento ed è necessaria una maggiore potenza  bisogna mantenere la randa piena (ben gonfia). Per questo il boma deve essere in alto rispetto all'asse della barca (sopravvento) proprio come i flap di un'ala di aeroplano quando è necessaria una maggiore portanza. 
  • Quando la potenza è troppa,evidenziata da una eccessiva tendenza all'orza,e la barca non accelera sotto raffica allora è necessario smagrire la randa ampliando il canale sottovento tra genoa e randa, e smagrendo così l'intero piano velico. 
  • Di bolina quando è necessario aumentare la potenza bisogna riportare il carrello sopravvento e il boma verso il centro, cazzare la scotta,  aumentare il grasso e rendere così l'intero piano velico più potente. Quando si aumenta il grasso bisogna farlo con parsimonia per evitare che vi sia un grasso in eccedenza nel canale e nel flusso d'aria disturbato del genoa.
La scotta di randa è così la manovra di controllo più critica, il flusso d'aria deve scorrere allo stesso modo lungo il bordo d'entrata esattamente come avviene per il genoa; per fare questa verifica bisogna lascare leggermente il carrello finchè la randa comincia a sventare sincerandosi che produca lo stesso effetto dal boma alla tavoletta della penna, poi riportare progressivamente il carrello verso il centro fino a quando si trova l'equilibrio con il timone.

Con la flessione dell'albero si produce uno smagrimento anche della parte centrale della vela.

Il cunningham serve a tendere l'inferitura per un conseguente spostamento del grasso verso prua. Bisogna evitare di cazzare troppo il cunningham per non appiattire troppo il corpo centrale della vela.

Con una buona regolazione la velocità deve mantenersi costante come costante deve mantenersi la tendenza all'orza. Con venti leggeri è difficile sentire la barca con una tendenza all'orza cosicché si cazza leggermente la scotta per diminuire parte dello svergolamento. 
Questa regolazione permette alla randa di rendere meglio nella parte alta ,navigando di bolina, in questo modo il tell-tail superiore va in stallo, ed a questo punto è come se avessimo abbassato i flap conferendo al piano velico la massima potenza possibile: attenzione se si cazza più di così si può correre il rischio che la velocità della barca diminuisca.

Buon Vento.

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