Il film descrive la vicenda di una donna giapponese che ha quattro giorni per dire addio al figlio di sei anni, di cui ha perso la custodia, a bordo dello yacht della famiglia dell’ex-consorte. Sola con l’equipaggio dell'imbarcazione, la donna dovrà ritrovare un legame con il bambino, prima di doversene separare per sempre.
Quindi la storia non parla di vela, perché allora lo definisco un film di vela?
Perché è interamente girato a bordo di una signora barca a vela anzi di una barca a vela da sogno: un Wally Esense 143, un 43 metri costruito da Wally Yachts su disegno di Bill Tripp, un mix di eleganza e tecnologia, di lusso essenziale fatto di tek color sabbia e di carbonio.
Insomma, un film da vedere per sognare.
Se ne volete sapere di più leggete questo bell' articolo.
Intanto guardatevi il trailer.
Buon Vento.
Sezione Vela
Luca 3240842524
Guido 3357216358
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