giovedì 10 gennaio 2013

Traversate Atlantiche "For Dummies"???


Attraversare l'Atlantico in barca a vela in solitaria e senza esperienza.
E' possibile?

Si, basandosi sulla tecnologia!

Gian Piero Staffa, lo ha fatto, su un ketch di 54 piedi completamente automatizzato, con tanto di autopilota, genoa, trinchetto e randa rollati elettricamente, telefono satellitare con cui chiedere aiuto in caso di avaria, stazione del vento, radar, vhf,  AIS...


Ai velisti, che da sempre sostengono che in barca meno apparecchiature ci sono meglio è, perché quello che non c'è non si rompe, lui risponde che i primi airbag esplodevano e i sistemi abs si rompevano, mente oggi sono affidabili, si tratta solo di grado di maturità della tecnologia.
Secondo Staffa la tecnologia oggi è sufficientemente matura, al punto che sostiene "Se ce l'ho fatta io, lo possono fare tutti" e conclude citando Bertrand Russell: "All'uomo possono succedere due cose terribili: non realizzare i sogni e realizzare i sogni".


Se vi interessa conoscere tutta la storia, la potete leggere qui


Voi cosa ne pensate?
Siamo di fronte ad un visionario, un pazzo, un incosciente oppure un genio o semplicemente un realista




Sezione Vela
Luca 3482233485 
Guido 3357216358

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Né pazzo né genio
Ha semplicemente avuto il coraggio di fare una cosa e l'ha fatta.
Se ha attraversato due volte l'Atlantico, tanto incapace non deve essere!!!

Semmai lo definirei un po incoscente, ma daltronde un po di rischio ci vuole, altrimenti si sta fermi, nessuno ha prima imparato e poi è partito, ma piuttosto l'incontrario.

Buon Vento
Max

Anonimo ha detto...

Ho letto l'articolo.
In realtà, non mi pare così avventato, un po' di esperienza se la era fatta.

Ha scelto una barca adatta allo scopo, e attrezzata secondo le sue necessità.

L'armo è infatti uno dei più adatti, più facilmente gestibile.

Sicuramente è stato aiutato dalla fortuna, che si sa aiuta gli audaci!

Perciò, secondo me, non è affatto un pazzo.
Non lo ammiro e non lo biasimo, ma non mi lascia indifferente, forse un po lo invidio.
Saluti
Giovanni

Anonimo ha detto...

incosciente direi di no visto che non ha coinvolto nessuno,

genio mi sembra un po' troppo..

dire che HA LE PALLE mi sembra appropriato.

Luigi

Guido ha detto...

Beh, rischiare la propria pelle è una scelta personale, i rischi di altri a bordo sono una inderogabile responsabilità dello skipper che richiede quindi una sicurezza derivante da preparazione, esperienza, barca adeguata alla rotta programmata.
Inoltre la vela in solitario offre grandi vantaggi: le emozioni sono tue, il rischio è tuo, il risultato è tuo.
Nessuna scusa, nessuna colpa di altri.