martedì 8 novembre 2011

Superstizioni e credenze dei velisti


E' ormai noto che chi va' per mare è superstizioso; la storia della marineria è da sempre intrisa di riti scaramantici ancora oggi diffusi.
Esorcismi, stregonerie,rituali pagani e religiosi erano e sono il pane quotidiano di capitani e marinai sempre attenti a non sfidare le regole della fortuna e ingraziarsi, con riti propiziatori, la benevolenza degli elementi naturali.


Vediamone alcuni:



IL CAMBIO DEL NOME DELLA BARCA
Cambiare il nome a una barca porta male, perché una barca possiede un'anima come le persone, e come le persone viene immediatamente riconosciuta attraverso il suo nome.
Al marinaio esperto, il nome di una barca ne richiama immediatamente pregi e difetti, quindi cambiarle il nome equivale a ingannare i marinai, che non hanno più un immediato riscontro del fatto che quella barca ha, magari, rischiato di colare a picco più volte.
E allora come si fa a togliere la sfortuna se fosse veramente necessario
cambiarle nome? Ci sono alcuni rimedi:



  • prima di procedere alla sostituzione del nome alla barca, far sturare una bottiglia di vino rosso da una vergine e farne aspergere il contenuto sulla prora;
  • cancellare il vecchio nome, lasciando la braca quanto più tempo senza, magari sfruttando la pausa invernale del rimessaggio, con la speranza che "lei" dimentichi e non si accorga del nuovo;
  • far rotta in modo tale da tagliare la stessa per sette volte;
  • sostituire un bullone dalla chiglia;
  • conservare il vecchio nome sottocoperta, sistemandolo sul controdritto di prora;
  • Collocare una moneta sotto l'albero maestro. E qui, riemerge l'antica pratica propiziatoria gia' in uso presso gli antichi romani. Attenzione però: se l'albero è in alluminio, la moneta dovra' essere isolata elettricamente.

I Francesi, concordano, sebbene ammettano una significativa eccezione: solo il 15 agosto è possibile dare un nuovo nome alla propria barca, seguendo però scrupolosamente un rigoroso rituale. La barca ribattezzata deve veleggiare di bolina, compiendo una serie di brevi virate, disegnando così un percorso a zigzag. Poi deve poggiare e scendere in poppa piena. Il motivo di un simile rituale? Il percorso rappresenta un serpente che si mangia la coda! Ovviamente è d’obbligo aggiungere la benedizione del prete. Guai a lui, però, se mette un piede sulla barca!





IL VARO DELLA BARCA
L’odierna cerimonia del varo, innocua ed incruenta, è ancora carica di superstizioni. Molti velisti si sentirebbero male se la bottiglia non si infrangesse sulla prua al primo colpo ...


IL COLORE VERDE
I colori. In Italia una barca verde è portatrice di cattiva sorte. All’inizio il divieto riguardava l’abbigliamento. Mai indossare abiti verdi, forse perché il verde non si distingue dall’acqua di mare. Successivamente il divieto si è esteso al colore della barca. I “credenti” adducono l’esempio del Gatorade, quasi affondato nell’Oceano Australe, e tutti gli spi verdi di Paul Cayard esplosi a vantaggio di Prada. 
Alcuni Americani ritengono che barca rossa non sia fortunata, forse pensando a Liberty che interruppe la “striscia” di vittorie più lunga del mondo dello sport.


... e poi, quante altre ne esistono?
chi ne conosce qualcuna si faccia avanti...


8 commenti:

Guido ha detto...

eccone un altro...
OMBRELLO A BORDO
Tutti i marinai lo sanno: MAI portare in barca un ombrello! La superstizione è largamente diffusa negli ambienti marinareschi non solo italiani.....

Anonimo ha detto...

Io ho trovato questo:

FISCHIARE IN MARE
Secondo molte culture fischiare al mare è segno di sventura.

A tal punto che a Portsoy un paese della costa scozzese il comune ha emesso un curioso decreto, ovvero il divieto di fischiare. Motivo: secondo la leggenda, fischiare al mare fa impazzire i venti. Il divieto sarà attivo per 4 settimane, in concomitanza di una regata velica storica, e con questo divieto di fischiare si eviterà di “disturbare” il Dio dei venti, nella speranza che il mare rimanga tranquillo.
Il comune ha fatto sapere di essere arrivato a questa drastica decisione in quanto l’anno passato la regata non si è potuta svolgere a causa delle brutte condizioni atmosferiche. E quindi, per superstizione, il sindaco di Portsoy ha messo al bando i fischi.

BV
Irene

Anonimo ha detto...

E questa?
MAI PARTIRE IL VENERDI’
Si narra che Olivier de Kersuason differì al sabato la partenza per un suo tentativo di battere il record sul Trofeo Jules Verne, evitando di partire venerdì e ciò nonostante avesse il suo Geronimo pronto ed armato in banchina e le condizioni meteo fossero ottimali. Nonostante le precauzioni il record non fu battuto..

Anche se c’è chi, invece, del venerdì se ne infischiò. Jean Yves Terlain partecipò alla OSTAR del ’72 con una “barchetta” tre alberi di 128 piedi chiamata “Venredi 13”. Comunque non vinse.

Alfredo

Anonimo ha detto...

A bordo non devono esserci donne. Porta male.
Secondo alcune tradizioni però una donna nuda, o incinta può placare anche la più terribile delle tempeste.
Non possono essere imbarcate spoglie di persone morte. anche se a poche miglia dal porto, i cadaveri devono essere sempre tassativamente offerti al mare.

Cap. Achab

Guido ha detto...

Beh non ci sono solo credenze negative e portasfortuna, ma anche quelle di Buon Augurio:
Per esempio, un tempo era di buon augurio per un marinaio avere un tatuaggio, lanciare un paio di scarpe fuori bordo immediatamente dopo il varo di una nave, indossare un orecchino d’oro (utile a coprire le spese di sepoltura qualora il marinaio fosse deceduto), e toccare, prima di imbarcarsi, il bavero di un altro marinaio....

BV
Guido

Anonimo ha detto...

Ai miei tempi, si credeva che i marinai morti si reincarnassero in uccelli marini, come gabbiani, procellarie e albatri. Se uno di questi animali appariva sopra la nave, in alto mare, era segno di una burrasca in arrivo. Uccidere uno di questi uccelli recava grande sventura.

Cap. Achab

Anonimo ha detto...

Per noi marinai un paio di scarpe lasciate con la suola verso l’alto valevano chissà quale punizione: somigliavano a una nave capovolta e questo, tanto per cambiare, portava male.

Cap. Achab

Guido ha detto...

Per fortuna che c'è l'acquamarina a portare un po di fortuna ai marinai.
Secondo un'antica leggenda, l'Acquamarina proviene dallo scrigno di gioielli gettati a riva dalle sirene, per questo è considerata il portafortuna dei marinai.
Quindi si consiglia di portarne un po addosso
Guido