Un po di mare mosso e tutti a controllare le previsioni, a discutere se migliorerà o peggiorerà, quando tornerà buono, tutti a rinforzare gli ormeggi, nessuno esce.
Ed io navigo, sulla rete e navigando ho trovato questa filastrocca molto simpatica che simulando saggezza nautica, in pratica suggerisce scuse per restare a terra.
Mi è piaciuta, mi ha fatto sorridere e per questo la condivido.
Prendetela a ridere, o fatene tesoro, a voi la scelta.
"In ogni mare, con tutti i venti, navigare è da imprudenti
Vento a ponente, chi salpa dalla riva se ne pente.
Il buon nocchier, con lo scirocco fresco, pensa ai suoi cari e si trattiene al desco.
Quando soffia il maestrale, stare in porto non è male.
Nubi a levante, catene, ancore e boe son cose sante.
Se la brezza è da nord-este, fuggi il mar come la peste.
Vento alla terra, chi sta in porto mai non erra.
Il buon nocchier, quando ode il mar che rugge, monta in un treno e, senza indugio,fugge.
Se t’ imbarchi col grecale, pescecani e funerale.
Pecorelle a mezzogiorno, partirai senza ritorno.
Se t’ imbarchi col garbino, è tremendo il tuo destino.
Il buon nocchier, anche se il tempo è bello, non si fidi e si agguanti al gavitello.
Il buon marino, quando il tempo è brutto, piuttosto che salpar, risica tutto.
Vento fresco di Provenza, navigar non è prudenza
Guarda il mare e, s'è maretta, resta in terra con gran fretta.
Aria rossa la mattina,non salpar, torna in cantina.
Aria rossa sul tramonto, navigar non mette conto.
Messi a scelta l’ acqua e il vino, scansa l’ acqua il buon marino.
Quando è pronto il tuo veliero, non salpar, muta pensiero.
Bonaccia alla mattina alla riviera, la partenza rimandala alla sera.
Bonaccia sulla sera alla marina, non t’ imbarcare, aspetta domattina.
Il buon nocchiero, anche coi venti aprichi,pensa alla pancia e se la serba ai fichi.
Né di Venere né di Marte non s'imbarca né si parte.
Se a libeccio gira il vento, fuggi il mare con spavento.
L'esperienza ce la dà per certa: uomo in battello sepoltura aperta.
Quando il sole è solicello non montare sul battello.
Non gettare in mar la lancia se nel cuore hai la tua pancia.
Se a ponente vedi un lampo, è naufragio senza scampo.
Pecorelle all'orizzonte: vai sul molo e ...dietro fronte!
Se vuoi esser buon nocchiere: volgi al mar sempre il sedere".
Renato Fucini*
Critiche, commenti o lodi all'autore, che ambasciator non porta pena!
*Il sonetto l'ho trovato attribuito a Renato Fucini (in arte Neri Tanfucio) ma non so dire se l'attribuzione sia autentica o meno
Ed io navigo, sulla rete e navigando ho trovato questa filastrocca molto simpatica che simulando saggezza nautica, in pratica suggerisce scuse per restare a terra.
Mi è piaciuta, mi ha fatto sorridere e per questo la condivido.
Prendetela a ridere, o fatene tesoro, a voi la scelta.
"In ogni mare, con tutti i venti, navigare è da imprudenti
Vento a ponente, chi salpa dalla riva se ne pente.
Il buon nocchier, con lo scirocco fresco, pensa ai suoi cari e si trattiene al desco.
Quando soffia il maestrale, stare in porto non è male.
Nubi a levante, catene, ancore e boe son cose sante.
Se la brezza è da nord-este, fuggi il mar come la peste.
Vento alla terra, chi sta in porto mai non erra.
Il buon nocchier, quando ode il mar che rugge, monta in un treno e, senza indugio,fugge.
Se t’ imbarchi col grecale, pescecani e funerale.
Pecorelle a mezzogiorno, partirai senza ritorno.
Se t’ imbarchi col garbino, è tremendo il tuo destino.
Il buon nocchier, anche se il tempo è bello, non si fidi e si agguanti al gavitello.
Il buon marino, quando il tempo è brutto, piuttosto che salpar, risica tutto.
Vento fresco di Provenza, navigar non è prudenza
Guarda il mare e, s'è maretta, resta in terra con gran fretta.
Aria rossa la mattina,non salpar, torna in cantina.
Aria rossa sul tramonto, navigar non mette conto.
Messi a scelta l’ acqua e il vino, scansa l’ acqua il buon marino.
Quando è pronto il tuo veliero, non salpar, muta pensiero.
Bonaccia alla mattina alla riviera, la partenza rimandala alla sera.
Bonaccia sulla sera alla marina, non t’ imbarcare, aspetta domattina.
Il buon nocchiero, anche coi venti aprichi,pensa alla pancia e se la serba ai fichi.
Né di Venere né di Marte non s'imbarca né si parte.
Se a libeccio gira il vento, fuggi il mare con spavento.
L'esperienza ce la dà per certa: uomo in battello sepoltura aperta.
Quando il sole è solicello non montare sul battello.
Non gettare in mar la lancia se nel cuore hai la tua pancia.
Se a ponente vedi un lampo, è naufragio senza scampo.
Pecorelle all'orizzonte: vai sul molo e ...dietro fronte!
Se vuoi esser buon nocchiere: volgi al mar sempre il sedere".
Renato Fucini*
Critiche, commenti o lodi all'autore, che ambasciator non porta pena!
*Il sonetto l'ho trovato attribuito a Renato Fucini (in arte Neri Tanfucio) ma non so dire se l'attribuzione sia autentica o meno
Sezione Vela
Luca 3482233485
Guido 3357216358
|
Nessun commento:
Posta un commento